Quando il cuore arde





“Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre Egli conversava con noi lungo la via […]” (Lc 24,32)?


Una domanda azzeccata

Partiamo da questa parola dei discepoli di Emmaus, per continuare a meditare insieme sul cammino della Pace. Nella Scrittura la Pace, shalom, come abbiamo più volte ricordato, indica Dio e tutta la Vita che è in Dio. Ecco perché il Risorto, nel momento dell’incontro d’Amore più sconvolgente, quello in cui, vittorioso sulla morte, manifesta un Amore capace di risorgere, rivolgerà ai discepoli anzitutto questa Parola: “Pace a voi!” (Lc 24,36). Sì, Pace! La Vita ha vinto! La Pace è possibile! Per sempre.

È interessante notare come la Risurrezione si manifesti ai discepoli di Emmaus in un modo particolarmente singolare. Non con rivelazioni improvvise e roboanti; ma con una presenza che si fa ascolto, e pone la "domanda giusta", quella in grado di muovere il cuore: "Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?" (Lc 24,17). Il Vangelo di Luca è molto fine nella sua descrizione. All’inizio, narra che i due discepoli stanno “discutendo” (cfr. Lc 24,15); quindi, osserva come la “domanda giusta” li apra a un ascolto più profondo del loro vissuto, per cui “si fermano” e ascoltano la tristezza che li abita: "Si fermarono, col volto triste" (Lc 24,17). La loro tristezza sgorga da una lettura della loro storia, segnata da una cocente delusione: “Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele" (Lc 24,21). È a partire da quest’ascolto più intimo e sincero del loro vissuto, che Gesù può intrattenere con loro un dialogo profondo, personale, in grado d'illuminarli interiormente, aprendoli a una nuova interpretazione di quanto accaduto: “Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?” (Lc 24,26). 
Potremmo dire che la precedente lettura dei due discepoli era sotto il segno della morte; la nuova lettura che Gesù offre loro, sta invece sotto il segno della Vita, della shalom: quella pagina difficile di cui stavano discutendo e che era motivo di tristezza, è in realtà parte di una storia molto più ampia, una storia preziosa, aperta a nuovi sviluppi; una storia di gloria. E questo processo di risignificazione, che approda a un'interpretazione autentica, è mediato proprio da una "domanda azzeccata", che ha favorito un ascolto interiore più intimo e vero: "Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?" (Lc 24,17).


Itinerario di Risurrezione

Dopo l’intensa Quaresima, si apre ora un nuovo tempo: un itinerario di Risurrezione, per accogliere la Vita che Dio ci ha donato; Vita, che si manifesterà di volta in volta come compassione, sapienza, luce, discernimento, misericordia, coraggio, tenerezza… Vita, che è shalom, Pace. La Parola del Risorto, “Pace a voi!”, diventa pertanto impegno a camminare nelle vie della Pace. Ora, come per nostri due amici di Emmaus, quest'itinerario di Risurrezione sarà anche mediato dalla capacità di riconoscere la domanda o le domande "giuste", che il Risorto susciterà nei nostri cuori, per aprirci a un dialogo più sincero, vero e profondo con Lui. Non so di quali domande si tratterà. Di sicuro, quella centrale rimane: “Di cosa stai parlando (magari tra te e te) lungo la via della vita?”; in altre parole, quali discorsi abitano la tua mente? 
Oltre a questa, ci sono altre domande preziose, che il Risorto potrebbe suscitare nel tuo cuore, e nel nostro cuore di grande Famiglia della Comunità Mariana, che vive e condivide (mi piace dire “condi-Vive”) l'essere Pace qui in Sardegna. Ne propongo alcune: “Come essere, sempre più, Pace oggi?” (nella scorsa meditazione, in forma di audiolettera, abbiamo meditato anche su questo, alla luce della beatitudine degli “operatori” o “artisti” di Pace). Ancora: “Qual è la mia chiamata?”; “Come crescere nella preghiera del cuore?”; “Di cosa ho bisogno, oggi, per vivere un cammino di pacificazione?”; "Come rispondere, creativamente, a questo specifico bisogno di Pace che vedo nel mondo e che mi interpella?".
Queste e altre domande (in genere una-due centrali) possono essere la strada che il Risorto percorrerà, anche quest'anno, per intrattenere un dialogo personale con te, e con noi come Comunità, conducendoti, e conducendoci insieme, a una rinnovata esperienza del Suo Amore; un’esperienza in grado di "far ardere il cuore" e la vita: “Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?”.


Quando il cuore arde

È curioso e commovente come i discepoli prendano coscienza, fino in fondo, dell’ardore del loro cuore a posteriori, in un movimento di rilettura della loro esperienza col misterioso viandante, che si è fatto loro vicino. Così oggi mi viene spontaneo ripercorrere, guardando al Risorto, questi mesi vissuti come grande Famiglia della Comunità Mariana in Sardegna; e il mio cuore arde di gioiosa e dolce gratitudine. 
Anzitutto, vedo con gioia come nelle tante esperienze vissute insieme stiamo veramente proponendo, come dicono i nostri scritti, "il medesimo cammino di Pace che ci fa fare Maria, dando attenzione, cura e tempo primariamente alla persona, al suo diritto alla verità, al suo bisogno di amore e di guarigione, facendosi carico delle sue ferite". In quest'itinerario di Pace, declinato in tanti percorsi e cammini, stiamo coniugando, armoniosamente, il cammino di pacificazione e guarigione del cuore; la crescita nella vita spirituale e nella preghiera profonda, nello Spirito; il discernimento davanti a tante sfide del mondo di oggi; l’accoglienza e l’evangelizzazione. 
Davvero, ripercorrendo i mesi trascorsi, possiamo dire: "Non ardeva in noi il nostro cuore, mentre abbiamo celebrato insieme l’Eucarestia e adorato Gesù, nel silenzio e nell’adorazione guidata?"; "Non ardeva in noi il nostro cuore, mentre abbiamo condiviso le nostre storie e ci siamo raccontati?"; "Non ardeva in noi il nostro cuore, mentre abbiamo fatto formazione insieme, nei tanti cammini che la Comunità propone per la crescita integrale, umana e spirituale, nei vari ambiti della nostra vita?"; "Non ardeva in noi il nostro cuore, mentre accoglievamo ed evangelizzavamo, diventando le 'mani tese' che Maria tanto desidera?"; "Non ardeva in noi il nostro cuore, mentre pregavamo insieme il Rosario e ascoltavamo la Parola?"; "Non ardeva in noi il nostro cuore, mentre ci preparavamo a rinnovare la consacrazione a Maria, e accoglievamo tanti, proprio tanti nuovi fratelli e sorelle che hanno espresso per la prima volta il loro 'Totus tuus'?". E l’elenco potrebbe continuare e continuare…
Il “fuoco” che abbiamo sperimentato può aver assunto tante forme: a volte più sensibilmente sconvolgenti, altre volte più dolci e sottili; altre volte ancora, si sarà manifestato come consapevolezze nuove o approfondite… In ogni caso, questo fuoco è lo Spirito, che porta con Sé un frutto, che è la Sua firma: la Pace.


Rispondere alla Sua chiamata

Il dialogo col Risorto ci chiama ora a una nuova tappa del cammino: il tempo pasquale. Di Eucarestia in Eucarestia, di preghiera del cuore in preghiera del cuore, di formazione in formazione, di accoglienza in accoglienza, di evangelizzazione in evangelizzazione, il Risorto continuerà a parlarci e a condurci lungo le vie della Pace. Non solo, credo che continuerà a stimolare, come ha fatto in questi mesi, la condivisione corresponsabile dei nostri carismi, nei tanti modi con cui possiamo partecipare alla comune missione, per essere insieme, sempre più, Comunità di Pace, unita a Maria, al servizio della sua chiamata, per la Pace e la Vita del mondo. Penso in particolare alla possibilità di vivere il voto di essere Pace come fratelli e sorelle consacrati/e, come secolari e coppie di sposi; penso alla possibilità di condividere il carisma della Pace nella Gioventù Mariana e nel movimento dei Collaboratori e Collaboratrici della Regina della Pace; penso alla possibilità d'intercedere nell'adorazione eucaristica, e di formarci e condividere insieme, come grande Famiglia, per essere uomini e donne di Pace, di cui l'umanità ha tanto bisogno... 
La voce materna della Madre e Regina della Pace risuona viva nei nostri cuori: "Pace, Pace, Pace!". Che dono immenso ci ha fatto Maria! Che chiamata preziosa, speciale, nella Chiesa e nel mondo! 

In questa splendida opera Lei, che ci è stata totalmente donata da Gesù ai piedi della Croce, sarà come sempre la nostra Madre e Maestra. L’affidamento che avviene sotto la Croce ha infatti un significato molto preciso: è Lei, solo Lei, che può guidarci a vivere, fino in fondo, una vita nella Luce del Risorto, in ascolto dello Spirito, abbracciati dall'Amore del Padre. È Lei la Maestra della prima comunità cristiana, al punto che la troviamo nel cuore del Cenacolo, nell'attesa orante della piena effusione dello Spirito. È Lei che ci accompagnerà nel rispondere al comandamento di Gesù: "Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore [...]. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi" (Gv 15,9-12). 

Il tempo pasquale è anche tempo di speciale vita nel Cenacolo, dimensione per noi così centrale. Riprendendone esplicitamente l'icona, nei nostri scritti diciamo che "Come la Chiesa è nata nella scuola di preghiera di Maria (cfr. At 1,14), così noi pure accogliamo l'invito della Madre della Chiesa a rientrare con Lei nel Cenacolo, per apprendere da Lei e con Lei la profondità della preghiera nello Spirito". 
In questo tempo pasquale, viviamo allora, insieme, una rinnovata esperienza cenacolare: Gesù continuerà a rivelarsi; e ci rivelerà sempre più come costruire insieme, sospinti dal Soffio dello Spirito, la Pace, con quella creatività che solo l’Amore sa suscitare.

Un abbraccio, sempre uniti nel cuore di Dio, nostra Pace!
 

Post popolari in questo blog

AGENDINA di MAGGIO 🗓️❤️

COMUNITÀ MARIANA OASI DELLA PACE - PROGRAMMA 2023/2024

AGENDINA ESTIVA❤️